FINALMENTE PUBBLICATA LA PODEROSA RICERCA DEL PROFESSOR GANGEMI
“Stato Carnefice o uomo delinqueste: la falsa scienza di Cesare Lombroso”, del professor Giuseppe Gangemi (aspromontano docente all’università di Padova) è un libro straordinario: l’analisi del fenomeno lombrosiano è fatta come nessun altro mai prima, con documenti e materiali d’archivio inediti, indagini assolutamente nuove sulle fonti e un lavoro di raffronto con le correnti scientifiche di quel tempo e sino a oggi, che non ha precedenti.
Basterebbe questo a farne un’opera imperdibile, per chiunque voglia farsi un’idea seria su come sia stato possibile far passare certe idee; ma la cosa che rende il lavoro del professor Gangemi davvero notevole (non sorprendente, conoscendo da altri testi le capacità del professore), è l’ampiezza e la profondita dell’inquadramento del positivismo lombrosiano nelle circostanze storiche e nel dibattito accademico e culturale di quegli anni, in cui l’ideologia sabauda postunitaria usava a fini politici uomini e strutture della trasmissione del sapere, sino a negare una cattedra a un economista della statura di Francesco Ferrara (di destra, ma critico delle scelte politico-economiche di Cavour) o a Giuseppe Zanardelli, nonostante la facoltà politico-legale di Pavia avesse chiesto all’unanimità che le fosse assegnata, mentre se ne dava una a Padova a Giuseppe Guerzoni, che inizierà la sua docenza confessando di essere in cattedra non per meriti scientifici, ma in quanto ex garibaldino ferito a Milazzo.
E mentre quello di Torino diviene, per decisione politica, l’ateneo più importante, Lombroso vara le sue teorie (Gangemi dimostra che lo farà aggirando il metodo scientifico, ricorrendo anche a trucchi e falsi per “dimostrare” che ha ragione nel valutare l’istinto criminale degli uomini con i suoi discutibilissimi metodi), spacca il mondo accademico, chiede e ottiene la cattedra proprio a Torino, che oggi ancora lo onora riaprendo il “museo” dei suoi orrori.
Non ho ancora terminato di leggere il libro del professor Gangemi, ma, senza nulla togliere agli altri suoi lavori, questo mi pare, per ora, il suo migliore.