COMMISSARI DELLA LEGA PER LE TRUPPE CAMMELLATE TERRONE. COME IL PD, PIÙ DEL PD
La politica in Italia è geografia: dal Pd alla Lega (passando per gli intermedi, come Forza Italia) il Nord è compatto nell’usare del Sud come gli pare e piace, con l’appoggio delle truppe cammellate coloniali del Mezzogiorno. Pronte a ingoiare di tutto. Ieri, il cento per cento dei capilista elettorali del Pd, al Nord, erano del Nord; al Sud, un capolista ogni due era del Nord: in tal modo, il partito si assicurava la maggioranza geografica e l’obbedienza della minoranza terrona, prona, cieca e silente, dinanzi a provvedimenti di governo di centrosinistra scandalosamente squilibrati a favore dei più ricchi. Così, specie con Renzi (che scatenò una guerra contro il presidente della Puglia, Michele Emiliano, che aveva osato proporre un corrdinamento fra le Regioni meridionali, tutte rette dal Pd), tutti allineati, distratti e coperti, mentre i soldi delle ferrovie finivano solo al Nord; le grandi opere, solo al Nord; gli 80 euro ai redditi medio-bassi del Nord, escludendo il Sud dei redditi bassissimi e senzareddito; le università meridionali venivano spogliate di risorse, corsi, docenti e studenti, a favore di quelle del Nord; la grande ricerca era concentrata a Milano, con i soldi di tutti e rubando i ricercatori al Sud…
Uno schifo.
… E IL SUD INGOIA I COMMISSARI E DECENNI DI MERDA IN FACCIA DALLA LEGA
E oggi, lo stesso e di peggio con la Lega, che all’uso coloniale del Sud aggiunge decenni di insulti e razzismo contro i terroni, mentre conduce, da opposta parte politica, la solita spoliazione del Sud e l’accaparramento delle risorse a vantaggio del Nord. Ma gli ascari meridionali del partito sorto contro il Sud si fanno scivolare addosso pure questo (la dignità è come i capelli: o ce li hai, o non ce li hai. Poi, hai voglia a spargere farina sulla giacca, si vede che non è forfora e hai la parrucca). Con la brutalità che gli è propria, Salvini non ci gira attorno come il Pd (ufficialmente; basti ricordare cosa urlava Fassino al campano Isaia Sales che osava obiettare: «Andate a lavorare voi meridionali!») e al personale di servizio delle colonie manda un padrone nordico: in Basilicata, si invia a pascolare i terroni uno di Novara, Marzio Luini; in Puglia uno dell’Emilia Romagna, Massimo Casanova; in Calabria il milanese Vincenzo Sofo; in Campania arriva Raffaele Volpi, da Pavia. Gianluca Cantalamessa, gran capo “scapizzato” della Lega in Campania, mostra buon viso a cattivo gioco: «Volpi è persona di grande esperienza politica ed organizzativa, persona giusta per sfruttare al meglio il partito nella nostra regione». Certo, caro, certo: dicci pure che sei contento, e pozz’essere cecato chi nun ce crede. Cantalamessa non è il solo a piegare il capino (ok, ok, lo so che non è vero; è che io sono cattivo).
SOLO IL COMMISSARIATO DI CALABRIA HA REAGITO, POI HA TACIUTO
L’unica reazione all’invio di proconsoli del Nord a comandare i leghisti sotto tutela delle colonie è venuta dalla Calabria. Appena comparso Sofo, Antonio Frugiuele fratello di Domenico (ex gran capo spodestato, alla cui moglie l’antimafia ha sequestrato i beni e il cui suocero è in galera per mafia), ha postato su facebook frasi di arcano senso: “chi gioca sporco prima o poi la paga… e poi mi diverto a modo mio… non ci sarà rispetto per nessuno… presto vi presenterò il conto”.
Mettiamola così: se c’è uno specchio nei paraggi, i portatori d’acqua terroni al partito che li ha ricoperti di merda per decenni, si guardino e si dicano qualcosa. Onestamente, in solitudine. Non serve ci raccontino cosa. Basta non cercare di cavarsela con: “E allora il Pd?”, che ha fatto come la Lega, e ancora lo fa, ma il razzismo non è una differenza da poco, se al furto aggiunge lo sputo.
“Il partito” è come un Paese, una famiglia, una squadra, una qualunque associazione umana: ha senso e dignità se ci si sta alla pari, non alcuni in piedi a comandare e altri in ginocchio a servire. Destra o sinistra non cambia: se hai palle o anche solo rispetto per te stesso, per le tue idee, per le persone che dici di rappresentare, non accetti la subordinazione, la sudditanza, la complicità nelle azioni contro la tua gente, la tua terra. Solo chi è servo nell’anima o ripiegato sul suo personale interesse può accettare una tale condizione di minorità e spacciarla per equa. Insomma: essere una componente del partito vuol dire che puoi anche stare in minoranza, ma avere la possibilità, vera, di divenire maggioranza (è la politica); altrimenti il partito è il tuo padrone. Se state per dire “ma no”, “ma non è vero”…, rispondete prima a una domanda: Vi ricordate il nome dell’ultimo meridionale segretario del Pd? (non ce n’è mai stato uno, già… Al massimo romani); e ora rispondete a quest’altra: Credete possibile che un terrone diventi segretario nazionale della Lega o che, se la Lega fosse maggioranza, un terrone potrebbe candidarsi presidente del Consiglio? (Vi ricordo che la Lega non consente ai meridionali nemmeno di governare i voti che portano al partito del Nord: li fa zappare, seminare, coltivare e al momento del raccolto arriva il padrone padano).
È chiaro o vogliamo continuare a prenderci per il culo?
OLTRE CHE RIPETERE QUELLO CHE DICE IL PD O LA LEGA, IL SUD SA DIRE QUALCOSA DI SUO?
Siete capaci, voi truppe cammellate di destra o di sinistra, di dettare un’agenda politica nazionale per gente e territori di cui siete rappresentanza? Siete capaci di porre con intransigenza la questione dell’equità negata al Sud da un secolo e mezzo? Tav Torino-Lione? Forse, ma solo dopo la linea Tav Campobasso-Matera, la Crotone-Agrigento, la Napoli-Bari, la Taranto-Reggio-Calabria… ci siamo capiti? Sapete che si può, se volete? Le maggioranze contro il Sud le fanno con i voti del Sud. Il Pd è con la Lega e Forza Italia è con M5S al Nord, appena si tratta di acchiappare e nessuno si chiede: “E quelli del nostro partito a Sud?”.
Perché, invece, metà Sud è con chi lo deruba stando al governo, mentre la metà all’opposizione miagola contro?
Sapete come la Gran Bretagna colonizzava il mondo? Mandava qualcuno dei suoi nei Paesi che voleva depredare e, a nome di sua maestà, proclamava un indigeno “paramount chief”, un “capo di tutto” che, così investito, si ergeva sopra la sua gente. Ovviamente, altri non ci stavano e nascevano guerre civili che la Gran Bretagna alimentava (magari vendendo armi ad entrambi) e mentre rubava tutto, quelli si scannavano conto terzi. Naturalmente, si era sempre pronti a nominare “paramount chief” quello che vinceva. Il capo locale poteva permettersi ogni crimine sulla sua gente, protetto da sua maestà, a patto che lasciasse spogliare il Paese dagli inglesi. Uno di quei capi, quando riuscì a prevalere, per distruggere la base elettorale del concorrente, leader di una zona del Paese ricca per i suoi commerci con l’Occidente, fece svellere le linee ferroviarie, condannando alla povertà quelle regioni.
Mo’ non cominciate a dire che pure al Sud, con il silenzio-assenso dei “paramount chief” locali hanno tagliato mille chilometri di ferrovie in 70 anni; che il ministro “comunista” ai trasporti, il genovese Burlando, su ricatto degli scaricatori del porto di Genova (solidarietà fra proletari), vietò che il porto di Gioia Tauro fosse collegato (8 chilometri) alla rete ferroviaria nazionale, così decretandone il declino.
Francesi e inglesi si facevano la guerra usando le tribù indiane per il possesso del Canada: gli indiani pro-Francia vincevano se battevano gli indiani pro-Gran Bretagna, o viceversa. Comunque andassero le cose, a perdere erano gli indiani e a vincere i colonizzatori europei. Al Sud, la destra meridionale vince se sconfigge, per conto della Lega Nord la sinistra al servizio del Pd del Nord, e viceversa: comunque vadano le cose, il Sud perde, il Nord vince. Ecco perché siamo senza treni, senza grandi opere, perché ci stanno uccidendo le università, togliendo gli ospedali, rubando i nostri giovani.
E MENTRE I TERRONI SI FANNO LA GUERRA, IL NORD LI DERUBA DI TUTTO
Domanda: qualcuno ricorda quando il Sud ha espresso una sua idea imposta al resto del Paese? Quando ha detto qualcosa di suo e non di rimbalzo dal Nord?
L’alternanza al Sud, ripeto, è quella dei servi: prima (salvo rare e perdenti eccezioni) i paramount chief di sinistra (e dai, si fa per dire!) aiutavano il Nord a impoverire il Sud; ora, i paramount chief della Lega (e fatemi vedere qualche eccezione, pur se perdente) aiutano il Nord a impoverire il Sud e dicono: «L’Autonomia è una opportunità per il Mezzogiorno» (per fare harakiri, definitivamente).
Dillo di nuovo, su, che il padrone ti dice bravo (mentre con la “spesa storica”, storicamente tutta e sempre a Nord, ci fotte ancora una volta. O ci prova: ma se ci riuscisse, sarebbe grazie a te).