Noi, cittadini siciliani, calabresi, lucani, molisani, abruzzesi, sardi, meridionali e no, italiani preoccupati per l’aumento delle disuguaglianze che deriverebbe dall’attuazione dell’Autonomia differenziata:
respingiamo il sostegno allo scellerato disegno di legge Calderoli per l’Autonomia differenziata, espresso dai presidenti delle nostre Regioni (Renato Schifani per la Sicilia, Roberto Occhiuto per la Calabria, Vito Bardi per la Basilicata, Donato Toma per il Molise, Marco Marsilio per l’Abruzzo, Christian Solinas per la Sardegna).
L’Autonomia differenziata, ovvero “La secessione dei ricchi”, mira a fossilizzare l’iniqua “spesa storica” che, dall’unificazione del Paese, ha concentrato gli investimenti pubblici (cioè, fatti con soldi di tutti gli italiani) soltanto in alcune regioni, condannando quelle del Sud al ritardo economico e infrastrutturale che ha generato la Questione meridionale, disoccupazione endemica ed emigrazione (mai esistita prima, in quelle regioni), specie giovanile.
Per ridurre il divario così costruito, l’Unione europea invia risorse che i governi italiani usano, però, in sostituzione di quelle nazionali che dovrebbero essere spese al Sud e vengono trasferite al Nord.
Invece di pretendere dallo Stato che si colmi il baratro così scavato, i presidenti Schifani, Occhiuto, Bardi, Toma, Marsilio e Solinas, per adesione alle scelte dei partiti di appartenenza o dichiarata e folle convinzione di poter tranne qualche misero beneficio politico o territoriale, hanno approvato il disegno di legge che fa a pezzi il principio costituzionale dell’equità, avvantaggia le Regioni che già hanno ottenuto tanto, in un secolo e mezzo e taglia definitivamente fuori quelle finora escluse, salvo il poco, tardi e male, dagli investimenti per ferrovie, alta velocità, autostrade, Centri di ricerca, grandi eventi, sviluppo di sistemi aeroportuali e marittimi (tutti i porti del Sud cancellati dalle rotte commerciali, per scelte governative volte a favorire solo Genova e Trieste).
L’appiattimento dei presidenti di Sicilia, Calabria, Basilicata, Molise, Abruzzo, Sardegna sulla volontà dei prepotenti è una scelta politica e partitica non condivisa con le popolazioni interessate.
Pertanto, ognuno di noi siciliani, calabresi, lucani, molisani, abruzzesi, sardi, meridionali e no, si dissocia dall’adesione al ddl Calderoli data dai presidenti Schifani, Occhiuto, Bardi, Toma, Marsilio, Solinas: voi non ci rappresentate, in questa scelta autolesionista per il Sud e il Paese.
NON IN MIO NOME.
Potete pur sacrificare i nostri diritti sull’altare dell’appartenenza partitica, della carriera personale o della mancata comprensione del disastro derivante dall’Autonomia differenziata, ma:
NON IN MIO NOME.
https://www.change.org/p/non-in-mio-nome-dissociamoci-dal-s%C3%AC-di-6-presidenti-di-regioni-del-sud-al-ddl-calderoli