DIFFAMAZIONE, TRAME E CLONI DI M24A CONFERMANO: È LA VIA GIUSTA
Se continuano così, riescono a convincerci che stiamo facendo la cosa giusta! Appena, dalle forre brigantesche del Parco storico della Grancia, è partita l’avventura di Movimento 24 Agosto, M24A, per chiedere equità per il Sud privato di diritti, si sono messe in moto alcune cose prevedibili: le solite centraline di diffamazione (sì, sempre quelle, che invecchiando diventano più acide) e “ricostruzioni” dietrologiche che suscitano ammirazione per la fantasia; più cose meno prevedibili, vedi il moltiplicarsi di iniziative consimili, alcune molto approssimate, altre ben più strutturate, prossime a (o proprio partorite da) ambienti e personaggi (con uso di mezzi e strutture) inseriti in sistemi di potere consolidati.
Ora, va bene evitare di cadere nella trappola di riferire a se stessi e a quel che si fa quanto accade nei dintorni, ma se le coincidenze son troppe e in alcuni casi tali non sono (perché la concatenazione causa-effetto è dichiarata) bisogna prendere atto delle circostanze, per quel che sono. Magari, dal lato positivo: ci sottovalutano? Bene, così ci ostacoleranno meno, mentre cresciamo. Ci sopravvalutano? Bene, così avranno qualche remora, prima di ostacolarci.
RIPARTONO LE CENTRALINE DI DIFFAMAZIONE E SI IPOTIZZANO TRAME
Ma questa riflessione è concentrata sul valore politico di quello che accade, e che salta agli occhi se, appena varato M24A, con un sincronismo che sorprende solo chi non li conosce, riemergono gli spargitori di fango; si partoriscono trame intriganti (e chi le sciorina, ci crede davvero!) che ci fanno sentire al centro dei “giochi grossi”!; e sbocciano in pochi giorni tante iniziative cultural-politiche che occhieggiano ai temi per cui ci hanno isolato in questi anni e ce ne hanno dette di tutti i colori.
PIOGGIA DI “MANIFESTI” PER IL SUD E INIZIATIVE POLITICHE MERIDIONALISTE
Troppa grazia sant’Antonio: quasi ogni giorno si pubblica un manifesto, un appello, un progetto “per il Sud” (dagli industriali agli accademici, ai politici in cerca di ri-verginazione) o si annuncia la nascita di un partito, un movimento, un’associazione (“per il Sud”, ovvio), che si propone di rappresentare il “vero” meridionalismo. Alcuni usano gli argomenti e i toni che ci rimproveravano, mentre ci dicevano di smetterla di lamentarci e di rimboccarci le maniche (“E le nostre colpe?”); altri condannano la politica dei governi anti-meridionali, di cui essi stessi hanno fatto parte o di cui hanno sorretto le maggioranze che toglievano al Sud asili, treni, ospedali, gli 80 euro.
SE CI SALGONO GLI OPPORTUNISTI, IL CARRO È VINCENTE
Se gli opportunisti saltano sul carro terrone, vuol dire che lo avvertono vincente. È un segnale politico importante. Seminano dove hanno arato altri e mirano a capitalizzare parte dei consensi, per vantaggio personale e di parte, al servizio del padrone di sempre (vedi i terroni leghisti: raccolgono voti che Salvini fa poi gestire da “commissari” mandati dal Nord, per ritorcerli contro i meridionali, a sostegno di manovre per rapinare ancor più il Mezzogiorno, con l’Autonomia differenziata. C’è chi si fa servo; e chi non si rende conto di esserlo e vorrebbe aiutare il Sud, consegnandolo ai carnefici).
Il grado di improvvisazione con cui nascono alcuni di questi nuovi soggetti politici Sud-orientati (a chiacchiere, per ora) è evidente per la sconnessa scopiazzatura dei programmi e lo scorretto uso di termini con cui qualificarsi “ribelli meridionali” (quei termini, fra i meridionalisti, sono offensivi, perché furono coniati per denigrarli: come se i neri d’America si fossero definiti “Nigger Power”, roba da schiavi, invece di “Black Power”). E non parlo di “briganti”, divenuto motivo di orgoglio, né di “terroni”, su cui è in atto una dichiarata analoga mutazione di significato.
TUTTI A “COPRIRSI A SUD”
Cosa vuol dire tutto questo? Che la politica politicante che dà da campare ai marpioni soliti e a cordate di nullafacenti ha ora necessità di “coprirsi a Sud”. Di alcuni gruppi, gli ispiratori sono noti o almeno identificabili (uno, mi dicono, è Vincenzo De Luca “lo svelto”, che sarà quel che è, ma fiuto politico, purtroppo, ne ha da vendere); di altri non si sa bene, ma risalendo pe’ li rami, quindi con forte rischio di sbagliare, si arriva in ovattate stanze. Qualche “mente finissima” si intravede, ma posto che ci sia davvero, ci sono pure microgruppi che nascono intorno all’ambizione personale di pochi, rancorosi verso chi rifiuta “l’unità” sotto la loro guida.
E noi, fra cotanto senno? Si fa quel che si deve, come si può. Scoprendo che non è limitativo: credevamo di esser pochi, e ci siamo ritrovati in tanti; gli intelligenti ci spiegavano che eravamo sconfitti in partenza contro l’Autonomia differenziata, sostenuta dalle Regioni più ricche e potenti, con i giornali e le tv, pagate pure da noi, ridotti a megafoni del loro egoismo (“Tutto già deciso”); una maggioranza bulgara in Parlamento (e noi manco un capocondomino). Eppure, stupidamente, abbiamo sguainato il nostro temperino contro i missili e l’Autonomia è stata fermata per iniziativa di un pugno di intellettuali e cittadini dotati solo di buone ragioni contro la prepotenza.
E “DIETRO” APRILE, TUTTO: DE LUCA, EMILIANO, IL PD, LA LEGA…
Quella lezione ci ha indotto a dare uno strumento a un’area politica che ha dimostrato di esistere già e di saper fare, pur non avendo mezzi, organizzazione, nome e stemma. Adesso apprendiamo che “dietro” Pino Aprile c’è Vincenzo De Luca. Ora, a parte che non solo la prospettiva, ma la stessa metafora inquieta (De Luca alle spalle…), cosa possa accomunare un movimento come il nostro a De Luca a me sfugge, ma di sicuro lo sa chi lo dice. Sempre che non abbiano ragione altri: “dietro” Pino Aprile, c’è Michele Emiliano. E due: la folla alle mie spalle comincia a essere un po’ ingombrante. Michele Emiliano e Aprile sono amici: Emiliano sostenne l’idea, aprilescamente partorita, del Giorno della Memoria per le vittime meridionali dell’Unità, anche se poi la lasciò arenarsi; ha invitato Aprile nel Collegio degli esperti della Regione Puglia, e ha prestato orecchio ai temi meridionalisti (almeno in termini culturali) più degli altri suoi colleghi presidenti. Quindi… Quindi noi siamo M24A e lui no; il che, in politica, vuol dire tutto (non a chi ha già capito come stanno “veramente” le cose, ovvio). Anzi, e pare che lo si dichiari in pubblici conversari e convegni, “Pino Aprile ha già fatto un accordo con il Pd”. Azz…: se becco il Pino Aprile che a mio nome fa tutte ‘ste cose, gli spezzo le gambe! Mi conforta che almeno non abbiano capito (per ora?), che sono in combutta con Renzi. Lo so, è brutto dirlo, lombrosiano, ma i Matteo prepotenti (lui e quell’altro che va a Mojto) mi sono insopportabili; stessi affogando, rifiuterei il salvagente lanciatomi da loro: sarebbe bucato.
Quanto allo scappellamento a destra, è stato pure scoperto, e debitamente rivelato, che M24A, in realtà, sarebbe una Lega terrona con fini apparentemente opposti, di fatto convergenti (questa cosa Lega e mafia l’avevano progettata i primi anni Novanta. E non escluderei lo rifacessero. Con M24A, però, per mancanza di cosche fiancheggiatrici, la vedo difficile…). Un paio di colleghi lo hanno chiesto, a mo’ di confidenza, a miei amici: «Ma chi c’è dietro Pino?» (oltre i cinquestelle, ovvio). Spero un spazio vuoto quanto basta per non dovermi preoccupare!
E NOI A REMARE, IN UN MARE INCOGNITO!
Posso dire (ma non servirà a niente) che qualunque trama ci attribuiranno “dietro” so cosa ci aspetta davanti. Tremano i polsi, ma non si può smettere di remare; per fortuna, siamo molti a far leva sulle onde, pur se in un mare in cui non abbiamo mai navigato. A darci ulteriore prova che la rotta è giusta, la mesta pattuglia di sedicenti meridionalisti che si è dato quale lavoro a tempo pieno (volontario o meno, non so) la diffamazione di meridionalisti di ogni sfaccettatura possibile. Il che non lascia loro tempo per gli anti-meridionali e porta a concludere che sbagliato, per loro, sia il meridionalismo.
Come dire: se avevamo qualche dubbio sul fatto che questa impresa andava avviata, la somma di segnali negativi e ostativi, nella stessa direzione, derivanti da interessi, comportamenti e ragioni che i miei maestri mi hanno insegnato a evitare mi conferma che la via intrapresa è giusta.
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18 Comments
Giuseppe Colucci
mi ha impressionato relativamente il tuo scritto, quello che accadrà ovvero la macchina del fango e le menzogne faranno parte della spinta propulsiva per la crescita del movimento-partito. Nel tuo girovagare necessariamente incontrerai personaggi della politica a cui cercheranno di accomunarti, noi sostenitori con la sola ambizione di un sud riscattato nella cultura e nell’economia, dobbiamo essere capaci di sostenerti con tutta la forza, convinzione e ragione.
Pino Aprile
Grazie. Non potremo evitarli tutti, ma correggeremo strada facendo. Altro non si può
Daniele
Anch’io credo che la sindrome di “accostamento, accomunamento, vicinanza ecc.” (purchè non si “da dietro”!) caratterizzerà tanti pseudo-analisti, convinti della vicinanza di M24A a qualche altro Partito o Movimento. Sarà difficile dimostrare la differenza a coloro che non vorranno vederla (quasi tutti!) ma ci riuscirai (ci riusciremo!). Resistere, resistere, resistere!
Pino Aprile
Sai, c’è poco da girarci attorno (senza doppi sensi): noi pretenderemo i treni, gli asili, le strade… e chi si oppone è nemico. Il rersto sono chiacchiere. Altro non avrà senso fare
mirko
C’è anche chi, in Piemonte, sostiene che dietro di lei ci sia un progetto dei poteri forti europei per mandare all’aria il “grande progetto nazionale” (detto come lo riporto; le virgolette le aggiungo io) di Salvini, togliendoli i nostri voti meridionali e che lei sia una marionetta di tali poteri forti.
A sua insaputa naturalmente.
Quanto al “grande progetto nazionale” sovranista di Salvini, è l’ennesimo progetto nordcentrico, dunque ben venga il Movimento 24 Agosto.
Pino Aprile
Evvai! Mica pizza e fichi, Dan Brown ha molto da imparare da noi…
Francesco Colella
Orgoglioso di seguirti da tempo e di aver condiviso con te l’idea di dover costituire un nuovo movimento politico culturale. Le denunce che hai fatto in tutti questi anni sulla questione meridionale, mai come in questo momento, trovano contezza in un popolo martoriato e abbandonato dallo sviluppo nazionale da parte di tutti i partiti. Oggi tanti politici e apparati di potere , cercano di denigrarci perché hanno paura di perdere i propri benefit. Andiamo avanti senza tentennamenti e senza necessariamente dover associare idee rivoluzionarie ed estremistiche, ma certi che tanti moderati non resteranno insensibili alla richiesta di un impegno per la soluzione della problematica meridionale. Sposo in toto quanto detto nel post da Pino e voglio riportare integralmente questa frase “non si può smettere di remare, per fortuna, siamo molti a far leva sulle onde, pur se in un mare in cui non abbiamo mai navigato…”
Quindi non saremo mai un movimento di riciclati, perderemmo la nostra credibilità.
Pino Aprile
Non significa escludere chi ha già fatto politica o la fa. Magari avere tanti Angelo Vassallo vivi e con noi. Significa che chi cerca di “risistemarsi” tramite M24A sbaglia i conti, perché da noi c’è da remare e dare, e chi viene per prendere e farsi portare, appena capisce che ha sbagliato barca, se ne va lui, manco si dovrà spingerlo fuori.
antonio marsiglia
iniziano a temere il movimento.
bene. la macchina del fango è carica.
sono certo che il consenso aumenterà sempre di più. tutto questo semplicemente rafforza la scelta che ho fatto: seguirti e supportarti!
Avanti così!
Pino Aprile
Grazie, anche se di pazienza e autocontrollo ce ne vuole proprio tanto
marco
Finalmente qualcosa che si muove e va nella direzione che in tanti anni ho sognato , finalmente un Sud libero , farò di tutto per sostenerti (scusa il tu) come ho fatto tanti anni quando iniziò l’ascesa del M5S anche se in questi ultimi mesi mi ha un pò deluso, forza tutta e avanti a testa bassa.
Pino Aprile
grazie!
Mariop
Ciao Pino, ti scrivo perché credo fortemente nel tuo progetto e mi sono appena iscritto al movimento.
Vorrei fare un appunto affinché si arrivi al risultato ovvero il riscatto del sud, oltre a menzionare le ingiustizie che subiamo, dobbiamo prima migliorare la cultura meridionale ( mafiosa, fortemente clientelare, caratterizzata dal “io nente saccio e niente vitti”. Solo attemzionando e sconfiggendo questi mali che attanagliano il nostro territorio possiamo ottenere risultati.Facciamo prima un mea culpa e alziamo la testa.
.grazie pino
Pino Aprile
“prima”, no: non facciamo altro, da sempre. “Anche”. E andiamo a vincere
Mariano
Non mi interessa chi ci sia dietro: potrebbe esserci la convinzione che il Sud sia vittima da oltre 150 anni . Mi chiedo cosa c’è innanzi, ossia se il progetto è andare a chiedere attenzione, soldi, strutture. Cose che mica sono male, ma forse è poco. Solo in una proposta, a mio avviso, “inedita” ci può essere vera discontinuità: la proposta di Cattaneo, Stati Uniti di Italia. Come dire, fare una confederazione (non federazione) di Stati presenti nella Penisola. Solo allora, decideremo noi e noi saremo artefiici o responsabili del futuro e della dignità e dello sviluppo delle nostre genti, delle nostre terre.
Pino Aprile
la strada è lunga e quell potrebbe rivelarsi ua ipotesi praticabile. Lo vedremo…
alefiorillo
Ho aderito perché ero rimasto molto impressionato da una intervista televisiva sul tuo libro e sulla questione meridionale ed ora si realizza un’idea che io ho sempre sognato di fondare un movimento meridionale che potesse allontanare l’ombra dei leghisti e di Salvini in quanto uomo molto scaltro che contrariamente ai nostri conterranei aveva capito che per avere “pieni poteri” occorrono i voti del sud! Ora speriamo che con la nascita di questo movimento si possa lottare seriamente per la questione meridionale
Pino Aprile
facciamo quello di cui siamo capaci, contando che le insufficienze di alcuni siano compensate dalle maggiori capacità di altri. Non siamo soli, questo conta