CON LA SCUSA DI TAV, TRENITALIA “PRIVATA” (CON SOLDI NOSTRI) AL NORD COMPRA PURE GLI AUTIìOBUS ELETTRICI…
Perché serve una Commissione parlamentare sui costi galattici dell’alta velovità ferroviaria italiana, i più alti del mondo, ed è utile firmare l’appello per ottenere che Trenitalia non sia più “azienda privata” del Nord, con i soldi di tutti gli italiani?
Le due cose sono correlate e si sostanziano in una colossale presa in giro ai danni di una parte del Paese e a beneficio solo di un’altra (non vi dico quale, vediamo chi ci arriva da solo…).
Il meccanismo è diabolico: Ferrovie dello Stato ha il compito di garantire la mobilità in tutto il Paese e a tutti i cittadini; in forza di questo, può essere finanziata con i soldi di tutti noi, ovvero con le nostre tasse. Questo esporrebbe l’azienda pubblica a facili rimostranze, se non agisse con l’equità cui è obbligata. Ovviamente, sappiamo tutti come è stata interpretata questa missione: a una parte pure il superfluo, all’altra, nemmeno il necessario o, comunque, gli scarti, ma pochi.
DIABOLICO MECCANISMO PER MONOPOLIZZARE RISORSE DI TUTTI
Finché, pure profittando di nuove normative europee (quanto torna comoda l’Europa, quando fa comodo!), si sono disgiunte le attività e ci siamo ritrovati con Trenitalia “azienda privata”, che quindi può “muoversi liberamente sul mercato”, per “fare utili”, ma con un unico socio, Ferrovie dello Stato, cioè i soldi nostri. E con questa scusa, investe solo dove si era già investito, andando a far piovere sul bagnato e avendo un’ottima “ragione imprenditoriale” per non farlo, per esempio, sulla Reggio Calabria-Taranto, dove la linea non è nemmeno elettrificata, i treni fanno schifo, sono scarsi, non arrivano mai e non sono “remunerativi” (ma voi ci salireste su una porcheria così?). Mentre quanto è remunerativo fare alta velocità dove hanno anche realizzato la rete moderna e idonea ad accoglierla, i treni sono comodi e ce ne sono pure tanti!
Come se non bastasse, la linea Tav nelle regioni del superfluo pagato dagli altri, è la più costosa del mondo: sei-sette volte o anche molto più che in Giappone, Francia, Stati Uniti. E qui, andando a scavare, viene fuori un’altra, incredibile dimostrazione di come l’alta velocità sia un cavallo di Troia per trasferire risorse di tutti solo in certe regioni.
Un solo esempio, riportato da Erasmo Venosi, che a questi temi dedica tempo e studi: il progetto di attraversamento di Vicenza alta velocità; sono appena 6,2 km, ma all’inimmaginabile costo di 805 milioni di euro; di cui 662 per i lavori e 143 (arrotondati a 150), per: viabilità cittadina, nuovi sottopassi, rotatorie, strade e persino una nuova linea di trasporto pubblico locale elettrica. Avete fatto i conti? 106 milioni di euro a Km, contro i 9-10 degli altri Paesi.
SE NON HAI I BINARI, NON TI DANNO IL TRENO; SE LI HAI VECCHI, NON TI DANNO TAV
Capito come ci fottono? Non solo Tav lì sì e al Sud no (manco a velocità come viene viene, se a Matera e in tanta parte del Mezzogiorno il treno ancora non è arrivato), ma, con la scusa di Tav, altri soldi per infrastrutture, trasporti, eccetera. Un po’ come l’Expo di Milano: con la scusa della Fiera, una quindicina di miliardi dal resto del Paese alla Madunina, per la realizzazione di strutture, Centri di ricerca, eccetera. Fa niente se poi l’esposizione, nonostante le puttanate che ci hanno raccontato, è stata un flop e non sono riusciti a costruire in tempo per l’inaugurazione nemmeno i capannoni (il 40 per cento è stato completato a fiera in corso e quello della Lombardia è stato chiuso e rifatto, perché non funzionava quasi niente).
Così, al Sud, siccome non hanno steso le linee ferroviarie, non possono avere i treni; e dove le linee ci sono, ma non sono state adeguate all’alta velocità, restando quelle dell’Ottocento, non possono avere l’alta velocità. Ma non avendo l’alta velocità, non possono avere strade, sottopassi, rotonde, trasporti locali elettrificati a spese di tutti gli italiani e con la scusa dell’alta velocità, da Trenitalia “privata”.
FIRMIAMO TUTTI PER TRENITALIA NON PIÙ “PRIVATA”
Ma l’avete capito o no che ci siamo rotti i coglioni? E che per questo, quando blaterate di “Autonomia”, rispondiamo: se volete andarvene, accomodatevi pure, ma prima si fanno i conti?
Quando questi leghisti e paraleghisti ci parlano di quanto siano geneticamente migliori (l’ultimo a sparare la cazzata, il solito Zaia) e loro “si rimbocchino le maniche” per infilare le mani nella cassa comune, dimenticano sempre di dirci anche del passamontagna.
Beh, se Trenitalia dev’essere “privata” per pochi e di tutti quando incassa, allora si ponga fine alla finzione. Se pubblici sono i soldi, pubblica sia l’azienda, perché “pubblico” (per tutti e non per i più paraculi) sia il suo operato.
Firmiamo tutti l’appello
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