Quelle foto, quei corpi come di bambole spezzate fra le lamiere contorte, vite spente, passate dalla disperazione alla morte, nella terra in cui Peppino Di Vittorio aveva reinventato il sindacato moderno, per mettere fine a tutto questo. E un secolo dopo, la stessa umiliazione, lo stesso sangue, lo stesso disvalore dell’esistenza di uomini e donne…
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