MA GLI ABUSIVI DI CASA POUND INDISTURBATI NEL PALAZZO OCCUPATO 16 ANNI FA
Il ministro della sicurezza nazionale (e dell’economia, degli esteri, della geografia, della toponomastica…) Matteo Salvini ha finalmente detto basta: “Nessuna tolleranza e nessuno sconto ai violenti che occupano” edifici abusivamente nella capitale. “I cittadini romani e gli italiani meritano legalità. Stiamo recuperando anni di assenza”. E annamo! Questo è parlare, questo, signori, è un uomo con la “u” maiuscola (o altra lettera a scelta). Mo’ so’ cazzi per i camerati di Casa Pound, che da 16 anni si sono impossessati di un palazzo nel centro di Roma, per una stima di affitti non pagati di più di 4 milioni di euro e sono talmente perseguitati che non gli staccano acqua e luce e non si sa nemmeno chi paghi le loro bollette (ci provò a saperlo l’Espresso, dalla cui inchiesta è tratta la foto, ma non ottenne risposta)!
Ops…, no, contr’ordine camerati: il prode capitan Kapitone, nei guai per la faccenda dei rubli e in mancanza di gommoni e ong nemiche, l’unica cosa che ha rimediato per distrazione di massa, sono dei senzatetto installati in una ex-scuola a Primavalle, a Roma. Ha fatto le cose in grande (modello: spezzeremo le reni ai più deboli): una ventina di blindati e un elicottero per intercettare chi volesse tentar la fuga volando. Era in corso la trattativa con l’assessorato comunale, per una soluzione alternativa (li cacci da lì e dove vanno con bimbi e malati?). Ma quando un uomo è uomo (mettetegli la maiuscola dove preferite), non fa sconti a nessuno, o solo a qualcuno (flat tax agli evasori fiscali; ritiro della costituzione di parte civile contro l’imputato Bossi per i soldi spariti nella Lega; un posto nel governo a un noto pregiudicato e a qualche indagato), tranne che ai morti di fame. E perché c’era fretta di sbatterli fuori? Perché “lo stabile è pericolante, immigrati e centri sociali che fanno le barricate mettono a rischio l’incolumità di donne e bambini”, scrive su Facebook l’eroe dei ricchi che bastona i poveri. “Da anni lo stabile liberato questa mattina a Roma era indicato come pericoloso: stiamo liberando gli edifici seguendo criteri oggettivi. Ci aspettiamo che non ci sia un magistrato buonista per giudicare i violenti”.
Quindi, l’edificio era pericoloso: si preoccupa per loro. Infatti, alla domanda: “Grazie, ma se li metti fuori da lì, dove vanno famiglie con infermi e bambini?”, non ha risposto: “Cazzi loro, che me ne frega”. Non ha risposto.
VIA DA QUI! PER ANDARE DOVE? BOH!
Naturalmente, un piano di sgombero ci vuole, ma nulla si risolve buttando in mezzo alla strada chi, ora, ha come prima necessità, trovare un tetto qualsiasi sotto cui infilarsi, riproponendo pari-pari il problema, che viene, così, solo spostato da qui a lì. Esattamente quello che vuole il Kapitone per far casino (almeno fino all’arrivo del prossimo barcone).
Ma se lo sgombero è stato affrettato perché lo stabile pericolante (da mo’…), una soluzione esiste: il palazzo occupato da Casa Pound, in cui i dirigenti hanno graziosamente sistemato anche amici e parenti stretti, non ha nessun problema, è in zona centro, è di sana e solida struttura: togliamoci gli occupanti abusivi e mettiamoci gli sfollati.
LA CONDANNA DELLA CORTE DEI CONTI PER L’OCCUPAZIONE DI CASA POUND
Non vorrà mica farsi sospettare il Kapiton di “nessuna tolleranza e nessuno sconto ai violenti che occupano”, di ingiustificati favoritismi per i camerati di Casa Pound, mentre sporge minaccioso il labbro? Anche perché già dovrebbero spiegare lui e forse la Prefettura, perché l’evacuazione del palazzo di cui si è impadronito Casa Pound non è nemmeno nell’elenco-priorità di quelli da liberare, nonostante la Corte dei Conti abbia già condannato nove dirigenti statali, che dovranno pagare 4,6 milioni di danno erariale, per aver agito “in modo gravemente colposo”, tollerando l’occupazione.
Oppure, se proprio il Kapitone ci tiene a casa Pound (e fossero veri anche solo in parte i sospetti sui 65 milioni in rubli o fosse avanzato qualcosa dai 49 milioni spariti), paghi la Lega l’affitto, gli arretrati e le bollette dei camerati. In quel caso, nessuno avrebbe nulla da dire se riuscisse a spuntare uno sconto.
Altrimenti, i “criteri oggettivi” in base ai quali “stiamo liberando gli edifici”, paiono ridursi a uno: chi è l’occupante, Casa Pound? No. Allora, al mio via, scatenate l’inferno.
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