REQUIEM PER L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA. SABRINA RICCIARDI, SENATRICE M5S: NON LA VOTO E NON SONO LA SOLA.
Il governo rischierebbe di non avere la maggioranza e di cadere se portasse la bozza di legge del ministro agli Affari Regionali, Francesco Boccia, Pd, in parlamento. Una bozza con il trucco: la senatrice Sabrina Ricciardi, campana, del M5S, in un post sulla sua pagina facebook, dimostra che l’impegno previsto (in 12 mesi si risolve tutto) si è già convinti di non poterlo mantenere e, con chiarezza che maggiore non potrebbe essere, scrive che non voterà l’Autonomia differenziata, se prima non saranno definiti i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni uguali per tutti i cittadini italiani; ovvero quei diritti “al minimo” che, voluti dalla Lega 18 anni fa, furono messi da parte quando si accorsero che la necessaria spesa avrebbe vuotato la cassa da cui le Regioni ricche del Nord speravano di arraffare altri miliardi, dopo aver elargito qualche spicciolo ai terroni. A quel punto, virarono sull’Autonomia differenziata, ovvero il trasferimento di competenze (salute, scuola, trasporti, Protezione civile…) dall’amministrazione centrale a quelle regionali per appropriarsi, in nome di quelle, di una quantità di risorse nazionali assolutamente ingiustificata, perché non riferita al costo dei servizi, ma alle pretese dei richiedenti (persino: ai più ricchi in proporzione alla loro ricchezza, ai più poveri in proporzione a ‘sta ceppa che resta).
Il ministro Boccia aveva tirato fuori dal cilindro il coniglio della sua bozza di legge, su cui tutti i presidenti di Regione si son detti d’accordo (pure quelli del Sud: capito adesso perché stiamo come stiamo?). Il testo prevede che prima si concedono alle Regioni prepotenti alcune competenze senza Lep (che non ne prevedono la stima), poi, in 12 mesi si calcola la spesa dei Lep e subito dopo si concedono agli arraffoni le altre competenze. Se non ci si riuscisse, allora le cose resterebbero come sono: la “spesa storica” che per un secolo e mezzo ha riempito il Nord di soldi e infrastrutture, negando al Sud anche l’indispensabile sarebbe il criterio di “equa” distribuzione luciferina delle risorse pubbliche in questo Paese razzista.
Il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale si è opposto; e non siamo certo soli a essere disgustati da questo schifezza: perché mai chi vuole la spesa storica dovrebbe trovare un accordo per non averla più, se tirandola lunga per 12 mesi otterrebbe giusto quello che vuole?
Ma ora, la senatrice Ricciardi rivela che i contratti che il ministero prevede per i tecnici che dovranno definire i Lep saranno per due anni e per tre anni. E perché se in 12 mesi si dovrebbe finire?
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2431647177075205&set=a.1712637088976221&type=3&theater
A questo punto, il Pd può approvare la porcheria solo insieme alla Lega. Con cui, su questi temi, si trova in perfetta sintonia, visto che la riforma del Titolo V della Costituzione che ha aperto il baratro ai diritti differenziati è roba loro; che l’accordo con le Regioni prenditrici lo ha firmato il governo del Pd Gentiloni e che i consiglieri regionali Pd di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno fatto un documento congiunto per chiedere di appoggiare il varo dell’Autonomia leghista.
Saranno capaci anche dell’ultima porcata? Trenta lo hanno fatto, vediamo se faranno trentuno.
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2 Comments
Antonio Squillace
Caro Pino, 5 anni fa in un mio post del mio blog “anno1861.wordpress.com” ti citai, e predissi ciò che ora hai fatto mettendone in evidenza la necessità! Ho dovuto aspettare 5 anni ma alla fine ci siamo. https://anno1861.wordpress.com/2014/09/21/quanti-ne-siamo/ (se c’è tempo si possono anche leggere gli altri miei post !)
Pino Aprile
non ci pensavo proprio, quasi una violenza su me stesso, ma necessaria…