Skip to content Skip to footer

“Per fortuna la siccità al Sud”: finalmente il governo-Bombolo dice la verità!

“Per fortuna, quest’anno la siccità colpisce il Sud e in particolare la Sicilia e non le aree da cui lei proviene”, ovvero il Nord. Ovviamente, non ci ho creduto che un ministro, persino se quel ministro, Cognato Lollobrigida, detto Francesco, potesse aver detto una tale bestialità, in parlamento, rispondendo a una interrogazione. Va bene tutto, ragazzi, ma non vi farete pigliare per scemi così facilmente, dai! Avete visto le sciocchezze che fanno dire a Putin, al Papa, a Biden, a Giulio Cesare con l’intelligenza artificiale?

Invece ero io a sottovalutare l’immenso potere della stupidità naturale: lo ha detto davvero. E pure quando ho dovuto prenderne atto, non riuscivo a reagire come la scempiaggine meriterebbe: ridevo e basta. Provate a immaginare una battuta del genere affidata al ministro Bombolo, in un filmetto tutto culi, tette e rutti: sarebbe parsa eccessiva pure lì e non avrebbe fatto ridere, perché anche la comicità ha una sua misura e il troppo non l’aumenta, la distrugge. Fa ridere, solo perché è vera (a proposito, aspettiamoci aiuti al Nord per “calamità naturale”, a causa della siccità a Sud).

E, occhio: a tutti può capitare che sfugga qualche parola di troppo, che la lingua vada più svelta del cervello (sì, insomma, di quell’affare lì, poi te lo spiego) e ti scappa una cosa che non intendevi dire. Oddio, zio Freud dimostrerebbe che questo accade, perché la verità su quanto pensi veramente ti esce dalle labbra prima che la incarti con quello che conviene dire. Ma preferisco fermarmi sulla soglia di questo argomento, perché c’è un fatto che lo esclude senza alcun dubbio: Lollobrigida non ha improvvisato.

Leggeva! Cioè, quella tremenda cretinata è stata pensata, elaborata e scritta, forse non da lui, che si sarà limitato a leggerla e farla sua. Magari, prima l’hanno pure riletta, come si fa normalmente, per correggere errori di battuta, la punteggiatura, sentire “se va, come suona”. Insomma: non gli è scappata. Quella frase esprime il vero giudizio che il ministro Cognato, la maggioranza e il partito che rappresenta hanno del Sud. Pur se era già chiaro da come questo governo tratta il Mezzogiorno: con i lanciafiamme.

Ne ho sentite di ogni: è scemo, è str…ano, è pazzo, ma cosa ha preso?… (chiedo scusa, ma riferisco per dovere di cronaca). Non condivido nessuna di queste espressioni e anzi le contesto totalmente e proverò a dire perché il guaio non è avere un ministro Cognato che le spara talmente scalcagnate che manco meriterebbe il “ma vattene a fa’ ‘n giro”.

No, nella nostra storia, anche recente, abbiamo avuto il parlamento inzeppato di signori che passavano dal seggio alla cella, per curriculum di partito o tradizione di famiglia (termine che va inteso in ogni senso) e stuoli di signorine promosse dalla camera alla Camera. Quando ancora c’era una certa attenzione per la qualità della rappresentanza, al senato venne innalzato pure un cavallo (altri tempi, c’est la décadence, maintenant).

Un Lollobrigida ci può finire lì, e se cognato (o nonostante sia cognato, scegliete voi), persino al governo. E quel ministero (pensate le cattiverie che va a pensare la gggente!), gli sarebbe capitato per una errata interpretazione della frase che qualcuno, in alto loco, avrebbe pronunciato quando fu reso noto che nella lista dei ministri da sottoporre al presidente della Repubblica c’era Lollobrigida. «Chi, Gina?». «No, Francesco, il cognato». «Di Gina?». «No di Giorgia». «Ah, braccia rubate all’agricoltura!». E infatti…

Mo’, che c’entra lui? Ogni botte dà il vino che ha, non è che se lo vesti come Fred Astaire, uno si mette a ballare il tip tap. Lui, il ministro, dico, ci mette tutto il suo impegno (e mi sa che quello è il problema: se almeno se ne stesse quieto). Ovviamente, le sue uscite danneggiano il partito, Fratelli d’Italia (e daje con le parentele!), specie, al Sud, dove FdI ha immeritatamente preso una valanga di voti, ricambiati con una valanga di fregature: via il reddito di cittadinanza; rubati i soldi della perequazione, per ingrassare le Olimpiadi invernali Milano-Cortina “a costo zero” (per loro, non per noi); via i progetti del Sud dal Pnrr; sottratti i miliardi del Fondo coesione e sviluppo, per buttarli nel Pnrr (dove rischiano di passare dall’80 al 40 per cento e nemmeno, visto che al Sud, per ora, è andato solo il 19 per cento); o offerti a Calderoli, per finanziare l’Autonomia differenziata contro il Mezzogiorno; e i soldi tolti, in Sicilia e Calabria dalla Sanità e dalle strade che da mezzo secolo aspettano di essere completate e messi sul Ponte sullo Stretto che, però, viene rinviato ancora; e l’ordine del giorno per far pagare meno gli insegnanti al Sud…

E adesso il rischio (per loro) è che la reazione popolare inutilmente attesa per questo massacro, scatti per la (nuova) cretinata del ministro Cognato. Reazione popolare, ché quella dei parlamentari meridionali della maggioranza non la vedremo: se li frustassero, magari direbbero che la frusta era intrisa di acqua benedetta e loro godevano, perché masochisti.

Immaginate la sollevazione che ci sarebbe stata se il ministro avesse detto che, “per fortuna”, la siccità aveva colpito il Nord, la pianura padana, e in particolare, il Veneto. Veniva giù il governo o andava via il ministro o gliela facevano pagare con il trasferimento al Nord di altri fondi destinati al Sud.

Invece? Lollobrigida, rinforzato nella sua autorevolezza dalla contemporanea bocciatura del suo decreto sull’Agricoltura da parte del presidente della Repubblica, è andato in Calabria a sostenere i candidati di Fratelli d’Italia. Con quello che il suo governo ha fatto e sta facendo al Sud, che “per fortuna” si è beccato pure la siccità che avrebbe potuto, non sia mai, colpire il Nord, i candidati calabresi alle europee “si fanno aiutare” da Lollobrigida, per essere eletti.

Quindi: peggio lui o peggio loro o peggio chi li vota? Roba da rassicurare il ministro Cognato con quanto Petrolini, interrompendo lo spettacolo, gridò a uno spettatore criticone: «Io non ce l’ho con te, ma con quello che te sta vicino e ancora non t’ha buttato de’ sotto».

Del resto, appena qualche giorno fa, alla Camera dei deputati, una parlamentare della Lega fece il suo intervento aprendo la giacca su una maglietta verde-Lega con la scritta “Vento del Nord”, suscitando proteste e il richiamo del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che pure è leghista. A difenderla intervenne un deputato calabrese, Domenico Furgiuele, già noto per tale sguaiata adulazione verso il suo capo Salvini, da creare qualche imbarazzo pure fra i leghisti e ilarità fra gli altri.

Quel “Vento del Nord”, di bossiana memoria, spiegò, non si riferiva a niente di brutto (le ricordate le giaculatorie del “Vento del Nord”: terroni di merda, tutti mafiosi e sfaticati, topi da derattizzare, porci, Vesuvio, Etna uccidili tu e se no ci pensi il terremoto…?), nooo, quel “Vento del Nord”, ha cinguettato dai banchi della Lega il calabrese, voleva portare le buone cose padane al Sud (magari insegnare come far sparire 49 milioni dalle casse del partito e farla franca?).

Rischiamo di scoprire che il testo letto da Lollobrigida sul colpo di fortuna della siccità che salva il Nord e devasta il Sud, “in particolare la Sicilia”, glielo ha scritto un deputato meridionale, magari proprio siciliano. Alzi la mano chi ne sarebbe sorpreso.

L’unica consolazione, per i terroni, è che il ministro Cognato non potrà far fermare il treno su cui viaggia a suo piacimento, come fece con un frecciarossa a Ciampino, perché a Sud i treni non ci sono e dove ci sono, si fermano già ovunque.

4 Comments

  • Olivieri Mario
    Posted 11/05/2024 alle 14:21

    C’ È DA PIANGERE e da Rivedere…!!!!!

    • Post Autore
      Pino Aprile
      Posted 11/05/2024 alle 15:18

      Ma la consapevolezza meridionale su come vanno le cose è sempre più ampia. Non quanto si vorrebbe, ma molto più di quanto vorrebbero loro

  • Roberto
    Posted 12/05/2024 alle 09:22

    Sino a quando esisteranno ascari ,un esercito capitanato da un personaggio squallido come Musumeci, il Meridione non riuscirà mai ad uscire dal pantano.

    • Post Autore
      Pino Aprile
      Posted 12/05/2024 alle 16:02

      Esisteranno sempre, dipende da noi impegnarci per impedire loro di fare danni. Riempiono un vuoto, che tanti migliori di loro lasciano

Lascia un commento

Perchè il SUD viene dopo il Nord nelle politiche di sviluppo.

Scontro tra Pino Aprile e Marco Ponti, durante la trasmissione TV “Revolution” sul canale TV2000.

TGtg del 6 novembre 2018 – Ospite Pino Aprile.

Un paese a pezzi o pezzi di un paese che fatica a stare insieme? Si moltiplicano i fronti aperti tra Lega e Movimento 5 Stelle. TGtg alle 20.45 su Tv2000 con ospite il giornalista e scrittore Pino Aprile.

Storie d'Italia - RAI con Pino Aprile (la storia del Pallone di Gravina).

Pino Aprile presenta il libro: Giù al Sud da Corrado Augias. Durante la trasmissione si fa riferimento alla storia di Antonio Cucco Fiore (e del formaggio Pallone di Gravina) da Gravina in Puglia.

Pino Aprile: "Noi terroni, vessati e uccisi dal Nord".

Pino Aprile, autore del volume “Terroni”, parla dell’Unità d’Italia e dei rapporti tra nord e sud. Intervista di Giovanna Favro www.lastampa.it/salonelibro.

Pino Aprile sul voto al sud delle elezioni del 2018.

Analisi di Pino Aprile sulle elezioni del 2018. Molto interessante.

PINO APRILE - Monologo BRIGANTI & CONTRABBANDIERI 1°Edizione.

L’intervento straordinario dello scrittore Pino Aprile per spiegare il motivo, il fine e la vera essenza dell’evento BRIGANTI & CONTRABBANDIERI.

Pino Aprile intervistato da Rai Due.

Intervento straordinario dello scrittore Pino Aprile.

PINO APRILE vs MUSEO LOMBROSO DI TORINO.

Intervento di Pino Aprile fatto il 6 Maggio 2012 durante l’evento organizzato dall’Associazione Culturale Libera i Libri dal nome 1861-2012 un passato che non passa.

Francesco Amodeo e Pino Aprile.

A Tutto Tondo su Europa e Meridionalismo.

Pino Aprile: "Se non ci accordano l'Equità Territoriale, il Sud sceglierà la secessione"

Il giornalista e scrittore Pino Aprile ha presentato di recente in Calabria il “Movimento 24 agosto” dopo averlo fondato a Scampia a Napoli il 10 di ottobre.

Pino Aprile e il No del Sud al referendum.

Pino A Tele norba con Michele Cucuzza.