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PAROLA DI PROF DI STORIA: SE SEI CONTRO LA TAP, NON SEI SAPIENS SAPIENS. COME LUI?/ di PinoAprile

Chi è contro la Tap, il gasdotto che deturpa uno dei più bei tratti di costa del Salento, imposto senza alcun coinvolgimento di autorità e popolazione locali (nelle colonie si usa così) è frutto di una regressione evolutiva, quindi involutiva, sino a uno stadio precedente a quello dell’homo sapiens: l’homo di Neanderthal. E tale poderoso arretramento è dovuto al disgregarsi dei nuclei culturali del marxismo-leninismo, i cui cascami (munnezz d’a munnezz…) sarebbero terzomondismo, ambientalismo, giustizialismo, pacifismo…

E chi lo dice ? Gianni Donno, docente di storia contemporanea all’università del Salento. Accidenti, prof! Pensi che i comunisti son talmente regrediti, che alcuni non mangiano più bambini e sono vegetariani (o fingono e i bambini, poi, li mangiano di nascosto: non ci si può fidare dei marxisti-leninisti).

Ora, io sarei contro lo sfregio della Tap a san Foca. Quindi, non solo sono precipitato sotto il livello del sapiens sapiens, ma sarei stato pure comunista e manco me ne ero accorto. Mi sa che ha ragione il prof, eccheccavolo: come fa a scapparti una cosa del genere!

Per dire: ero convinto che il terzomondismo fosse una reazione a scempio, massacri e rapine dei colonialisti europei in America Latina, Africa, Asia. Invece, par di capire che trattossi di opera di diffusione della civiltà, “il fardello dell’uomo bianco”.

Ero convinto che l’ambientalismo fosse una reazione allo scempio dell’aria, dei fiumi, del mare, del territorio e della nostra stessa salute, per lo sfruttamento scellerato e senza freni delle risorse non rinnovabili (per questa idea bizzarra ho una scusante: abitavo al rione Tamburi, a Taranto, e vidi sorgere lo stabilimento siderurgico dall’altra parte della strada. Non capimmo subito, forse neanderthaliani precoci, ma poi ci arrivammo persino noi. Mettiamola così: dopo una quindicina di anni, la mia famiglia si trasferì e sparpagliò altrove, i nostri dirimpettai rimasero lì. Noi siamo tutti vivi e attivi, anche in età non verdissima, i nostri genitori hanno tagliato il traguardio dei 90 anni e nostra madre stava per toccar i 100. I nostri dirimpettai sono stati decimati dal cancro. ‘Sti leninisti).

Ero convinto che il giustizialismo avesse almeno in parte a che fare con il disgusto e la rabbia per l’impunità dei prepotenti che si fanno leggi a proprio privilegio, per cui il nostro figura nelle classifiche quale Paese più corrotto d’Occidente, e contemporaneamente, in coda alla classifica per numero di corrotti e corruttori in galera (ce ne sono così pochi, che non fanno nemmeno statistica, nelle tabelle carcerarie). Ma qui credo abbia ragione il prof: bisogna esser comunisti per pretendere che anche lorsignori possano finire in galera (infatti Bossi, pluricondannato, è in parlamento, Dell’Utri, condannato per mafia, si cura a casa, e il sindaco di Riace al confino, sotto sorveglianza di battaglione san Marco, carbinieri, polizia, guardia di finanza, vigili urbani e settimo Michigan).

Ero convinto che essere pacifista fosse meglio che essere guerrafondaio, ma vedo che ragiono da pre-sapiens sapiens; e, in questo, a proposito dell’aggressività intraspecifica, temo che il prof abbia più ragione di quanto sembri. Non scherzo. Mi sentivo in buona compagnia, in quanto pacifista, come il Papa. Potevo immaginare che Francesco lo è diventato quale cascame marxista-leninista? A saperlo, mi fossi marxist-leninistizzato come lui, mo’ il Papa (cascamico, certo, ma sempre Papa) avrei potuto essere io (già stavo in seminario, prima di diventare ateo, ero avvantaggiato. Potevo immaginare che bisognava anche iscriversi alla cellula comunista?).

Insomma, prof, se non ci avvisava lei, mica ci saremmo accorti di essere involuti neanderthaliani inconsapevoli, per il no alla Tap e la paura che ci contraddistingue. Come mostra una delle prove che lei adduce: l’esperienza di Riace. Strano, proprio Riace dove hanno così poca paura dell’altro (persino se nero e migrante, signora mia!), da accoglierli nella loro comunità. Ad averne paura è la destra leghista, anche quella sospetta di cascame, dal momento che il suo capo, Salvini (piccolo migrante nero, smettila di piangere o chiamo l’Uomo Bianco), fu comunista?

Ma poi, siamo così sicuri che sia brutto essere Neanderthal? Fu il primo sapiens, poi sostituito e sterminato dall’uomo di Cro-Magnon, il sapiens sapiens, ovvero sapientissimo. Quindi, di sicuro, fu il vincitore nella corsa alla sopravvivenza a raccontare come androno le cose e a stilare la classifica: sapiens/sapiens sapiens.

Peccato che l’uomo di Neanderthal avesse, a parità di peso corporeo, circa il doppio di materia grigia, rispetto all’uomo di Cro-Magnon. Capocce da 1,7 chili erano normali, alcune sfioravano i 2 chili, la più piccola aveva 1,350 kg di cervello, quanto la più alta media europea del sapiens sapiens. Neanderthal concepì una vita oltre la vita, inventò dio e l’aldilà, l’arte e la solidarietà (si prendeva cura dei simili inabili: vedi che Riace c’entra?). E la sua dote cerebrale ce l’aveva già alla nascita, il che fa ipotizzare ad alcuni studiosi che si sia estinto per questo: l’apertura pelvica delle donne non può essere maggiore, perché si disarticolerebbe l’anca, pertanto, i più dotati di Neanderthal non riuscivano piùa varcare la soglia e ammazzavano di parto le loro mamme. Noi, Cro-Magnon, nasciamo con un quarto del cervello che avremo a sviluppo compiuto: si nasce più facilmente, poi, però lo sviluppo è da compiere…

Siamo più belli, è innegabile (pure perché giudichiamo Neanderthal con i nostri canoni estetici) e più feroci. È diffusa opinione (e forse con radici ancestrali) che i macrocefali, i capoccioni, siano più mansueti e i microcefali più aggressivi. Nel nostro percorso evolutivo questo è vero. E se no, chi avrebbe il coraggio di mettere la Tap a san Foca, Neanderthal?

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