OPPURE IL TRIPLO DI QUANTO CIO E GOVERNO HANNO DATO A NAPOLI PER LE UNIVERSIADI: ZERO
Per una Italia davvero unita ed equa, non un euro per le Olimpiadi invernali fra i picchi innevati e le valli di Milano e quelli di Cortina. Come per Napoli e la Campania, lasciate sole a organizzare le Universiadi. Del resto, gli stessi proponenti la candidatura, dinanzi al “bambole non c’è un euro”, avevano orgogliosamente assicurato “Facciamo da soli, in autonomia”. Ecco, bravi. Giusto quanto ci si aspetta da Regioni autonomiste.
Poi apprendiamo che il governo ha già mollato scarso mezzo miliardo, “ma per la sicurezza”. Ammaestrati dalla qualunque che si sono inventati per drenare soldi da tutt’Italia a Milano, vedi la quindicina di miliardi con la scusa dell’Expo, fallimento spacciato per successo e finito con deficit di oltre duecento milioni, l’unica cosa che vediamo chiara è che “non un euro dallo Stato”, si legge già adesso “più di 400 milioni”, più quasi un miliardo da Cio, il comitato olimpico. Anche a Napoli e alla Campania sarebbe piaciuto “far da soli” a questo modo, che forse va sintetizzato così: “Il far da soli lombardo-veneto o padano in generale vuol dire che voi mettete i soldi e noi li spendiamo”.
Soprattutto mentre l’ennesimo ‘studio” non con i peli, ma i riccioli sullo stomaco, pubblicato da uno dei soliti giornali del Nord, “dimostra” che il Sud è stato rovinato da 70 anni di “sussidi”, che ne hanno ucciso la capacità produttiva. Capito? Non le strade mai fatte, le città mai raggiunte dal treno, le grandi opere pubbliche dirottate tutte al Nord come i Centri di ricerca pagati da tutti, le università meridionali svuotate dalle norme razziste a favore di quelle del Nord, i “sussidi” (e che “sussidi”!!!) mascherati per mantenere il Nord e la sua rete di tangenti, con Expo, Tav, Mose, a botte di decine di miliardi… No: i “sussidi” hanno reso il Sud com’è: ultimo in Europa, davanti solo alla Grecia (per poco ancora, e non in tutto).
TUTELIAMO L’AUTONOMIA DI MILANO E VENETO: FACCIANO DA SOLI, COME NAPOLI
Vogliamo ammirare la capacità lombardo-veneta di tutelare la loro fiera autonomia: tutto da soli, come per le Universiadi a Napoli; di cui, chi legge solo la Gazzetta dello sport (lo stesso foglio nord-centrico che casualmente organizza un giro d’Italia che va in Medio Oriente, ma non al Sud), non ha nemmeno saputo che ci sono.
Potremmo chiedere equità e dire: non un euro alle Olimpiadi invernali, dallo Stato, né dal Cio. Ma educati dal Mediterraneo alla generosità, saremmo disponibili acché si dia a Milano e al Veneto il doppio di quanto elargito a Napoli e alla Campania dallo Stato e dal Cio: zero.
Anzi, ci vogliamo rovinare: non il doppio, il triplo. A questo Nord che ormai campa di sussidi mascherati e disuguaglianze che incrementaniìo i privilegi dei ricchi (sussidiati…) togliendo diritti ai poveri (diffamati).
Volete “fare da soli”? Cominciate a restituire il miliardo al Cio e i 400 milioni allo Stato, ché c’è una ferrovia da costruire per Matera; una Salerno-Reggio Calabria “inaugurata” finita e con 70 Km ancora non completati, e non rifacciamo l’elenco dei “sussidi” di cui il Sud è debitore all’Apartheid di Stato.
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2 Comments
gianfranco di leva
dove sono i due maggiori gruppi televisivi privati Mediaset-Sky? Milano
il terzo incomodo La7? Torino-Milano
e la Rai? al servizio del potere politico, ergo del Nord.
e gli altri? nemmeno le briciole
dove sono i maggiori gruppi editoriali che controllano testate giornalistiche Corsera e LaStampa-Repubblica? Milano e Torino
il terzo incomodo FQ? Milano
ed al sud? meglio soprassedere, basti pensare al Mattino di proprietà di caltagirone.
stante così le cose è difficile anche il solo pensare di opporsi a questo sistema.
l’unica speranza è uno shock che faccia crollare tutto, ad esempio un bel default sul debito pubblico, altro non riesco neanche ad immaginare.
saluti.
Pino Aprile
Eppure, con le nostre miserabili forze social, siamo stati in grado di divulgare i patti segreti per l’Autonomia a danno del Sud, di cui quelle complici portaerei dell’informazione non dicevano nulla, bloccarne l’approvazione già fissata per il 22 ottobre scorso, costringere Lega e governo a risponderne al Paese, i partiti di maggioranza a chiarire. Non male per una flottiglia di pedalò…