“LA MIGLIOR COSA SUCCESSA FINORA”, DICE IL GRANDE SCRITTORE FRANCO-TERRONE
La giornata comincia bene: Jean-Noël Schifano è con noi. Un grande, appassionato franco-terrone (fa a gara con il Vesuvio a chi è più napoletano, naturellement, lui nato in Francia da padre siciliano e madre lionnese), giunge un messaggio alla pagina “Terroni”: “Sono Jean-Noël Schifano, ammiro il lavoro di Pino Aprile, e sostengo con fede il suo Movimento 24 Agosto… Il Movimento di Pino Aprile mi sembra la migliore cosa che ci sia successa dal 1860… Sto di cuore con voi tutti, convergo d’intelligenza e di grande speranza a Cosenza”.
Per pura combinazione (accade di rado) lo leggo io per primo. Wow! Ho stima sconfinata per Jean-Noël, per la sua cultura, la sua scrittura e la sua passione per il Sud (“Sotto il sole di Napoli”, “Cronache di Napoli”, “Napocalisse”, “Dizionario appassionato di Napoli”, per citare solo alcuni dei suoi libri). Gli rispondo subito. E lui, immediato: “Ciao Pino, molto felice delle tue parole tanto gentili. Un mio forte abbraccio pieno di ammirazione e di amicizia. Lo sai, e, se ti va, pubblicamente lo puoi dire: aderisco totalmente al tuo Movimento che s’iscrive, grazie a te, nella tanto intelligente riconquista del Sud, a Cosenza (dove ho vissuto un anno insegnando nel primo campus universitaria della Penisola, tra gli ulivi, la terra rossa e colleghi e studenti favolosi… Dimenticavo le castagne abbrustolite a Natale!). Di nuovo un grande fraterno abbraccio. JN”.
Beh, quante delle rogne e degli insulti che stanno piovendoci addosso in questi giorni sono ripagati dal fraterno abbraccio di Jean-Noël? E per dirla tutta: vogliamo confrontare il livello di chi insulta, con quello di chi in questi termini ti sprona?
Lo chiamo e facciamo una lunga e bella chiacchierata (non verrà fisicamente a Cosenza, perché ancora in Francia e prima di un paio di mesi non rientra a Napoli); per non montarmi la testa, non riporto le sue parole nei miei riguardi, ma quelle della potentissima voce irpina, Guido Dorso, autore di “Rivoluzione Meridionale”, che Jean-Noël citò alcuni mesi fa, al Senato, per la consegna del premio Dorso a Marco Esposito: “Occorre un’élite anche poco numerosa, ma che abbia idee chiare e sia spietata, nella sua funzione critica”.
«Ecco, Pino», mi fa, «credo che ci siamo».
Jean-Noël, detto in francese (e pensate che lui sta facendo tradurre il suo libro più recente “in dialetto toscano e lingua napoletana”, a pagine contrapposte): Vuliss ‘a Maronn!!! E grazie.
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L’intervento di Jean-Noël, pochi secondi dopo un’ora; prima, quello di Marco Esposito.