UN BRANO DE “IL MALE DEL NORD”, CHE BONACCINI DOVREBBE LEGGERE, PRIMA DI CHIEDERE ALTRO PER IL NORD, DA TOGLIERE AL SUD
di Pino Aprile
Il presidente dell’Emilia Romagna, auto-elettosi segretario del Partito Unico del Nord, contro il Sud, getta la maschera e, con la scusa del dopo-covid, ruba la solita litania alla Lega e chiede ulteriori privilegi per il Nord, a danno del resto del Paese.
Se sa quel che dice, è drammatico; se non sa quel che dice, è ancora peggio. Da “Il male del Nord” che ho appena pubblicato, estrapolo un piccolo brano che potrebbe essergli utile (ove fosse in buona fede):
…c’era una linea ferroviaria triste che attraversava l’Irpinia, sfociava a Rocchetta Sant’Antonio, sui Monti Dauni, e da lì a Foggia. La chiamavano “la ferrovia degli emigranti”, una sorta di vena per svuotare le aree interne della propria gente. Oggi non c’è più: ramo secco, tagliato. Gli emigranti hanno ripreso a partire, ma senza manco il treno. A Rocchetta vive una coppia di cui ho parlato in un altro mio libro: lui, Giuseppe Sciretta è di lì, lei Marta, di Bazzano, un paese dell’Emilia. La strada per Rocchetta è franata da tempo, ed è difficile arrivarci; al paese di lei pure, perché ogni sei mesi rifacevano la strada ed era una gran rottura di scatole. «Dopo tante proteste», racconta Giuseppe, «hanno messo a posto i primi sei chilometri della strada per Rocchetta. Gli altri tre sono rimasti come prima. Mentre a Bazzano hanno costruito una vera e propria autostrada, parallela alla prima, con il suo casello; e l’opera sarà integrata da una rete che collegherà la Valsamoggia all’aeroporto di Bologna. Intanto, a Rocchetta pare sia arrivato il finanziamento per i tre chilometri residui, ma nel frattempo, i primi nove sono tornati più o meno come prima. Qui in zona, qualche buona strada locale è stata fatta, ma da imprenditori privati dell’eolico, a compensazione territoriale».
Lo Stato era troppo impegnato a Bazzano. Ove mai a qualcuno interessasse sapere cos’è la Questione Meridionale.
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