…UN CONTO SON LE CORNA, UN CONTO TANGENTI PETROLIFERE STRANIERE A UN PARTITO
La presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, impedisce che i suoi colleghi discutano dei presunti finanziamenti dalla Russia alla Lega, con uso di tangenti petrolifere, declassandoli a “pettegolezzi giornalistici”, nonostante sulla vicenda esista da mesi una indagine della magistratura.
Ora, non potendo sospettare che la seconda carica dello Stato (ooooh, piano! Non l’ho eletta io!) sia così superficiale da non conoscere la rilevanza dei materiali giornalistici di cui si parla (dati, fatti, testimonianze, registrazioni ambientali) e men che meno che ci sia una inchiesta giudiziaria in corso, dobbiamo pensare che sappia qualcosa di più che la induce ad adoperare quei termini.
COSA SA LA PRESIDENTE DEL SENATO CHE NOI NON SAPPIAMO?
Peccato non saperlo pure noi, costretti solo a immaginare, a questo punto. Se le possibili notizie riservate in suo possesso riguardassero soldi passati di mano illecitamente, corruzione, eccetera, non si tratterebbe di pettegolezzi, ma di reati; e la presidente del Senato, che è pure avvocato, lo sa bene: infatti sostenne, contro ogni contestazione, e secondo alcuni contro ogni decenza ed evidenza, che Berlusconi credeva davvero che la sua “ospite” minorenne, la nordafricana Ruby, era nipote di Mubarak; e i sei milioni dati da B. a Ruby non provavano niente, perché, spiegò l’attuale presidente del Senato (e smettetela! Vi ho già detto che non c’entro niente con la sua elezione), si sa che B. è generoso con tutti, «anche con le persone bisognose che incontra per strada». Trascurò di fornirci l’elenco delle altre persone “incontrate per strade” a cui B. ha regalato sei milioni di euro, ma non si vorrà mica dubitare delle parole di Sua (mia proprio no…) Eccellenza la presidente del Senato! (E però, pensate la sfiga: c’era un tizio che regalava sei milioni di euro ai passanti e a noi bestia che ci sia capitato di passare di là!).
Quindi, se non si tratta di reati, dev’essere altro che la presidente sa e noi (e nessun altro, pare) no. I pettegolezzi, di norma, riguardano i favoritismi personali e la sfera sessuale.
A PROPOSITO DI PETTEGOLEZZI, LA FIGLIA E IL FIGLIO DI SUA ECCELLENZA…
Sui favorismi in una storia di presunte mazzette e finanziamenti occulti al partito è difficile fare ipotesi: passerebbero per i conti di un amico o un’amichetta? Favoritismo o no, il reato resterebbe e non avrebbe mai consentito la presidente del Senato che non se ne parlasse, per via del “favore” connesso fra maneggioni. L’aspetto giudiziario sarebbe prevalente. Diverso il pettegolezzo su fatti senza rilevanza penale. Per capirci: ricorderete quelli si fecero, anni fa, quando, appena divenuta sottosegretaria, l’attuale presidente assunse, quale capo della segreteria, sua figlia Ludovica. Che fu molto seccata di quelle chiacchiere: «Ci ho messo dieci anni perché non mi chiamassero “figlia di” e adesso non vorrei passare per quella aiutata da mammina», disse in un’intervista. «Può giudicarmi solo chi mi conosce sul lavoro e sa bene qual è la mia professionalità, guadagnata sul campo, dimostrata in ogni incarico che ho avuto» (anche da mammà, si faceva notare; ma quell’incarico era chiaramente fiduciario e se una si fida molto di sua figlia, non è reato).
Altri pettegolezzi, riportati dal “Fatto”, riguardarono quelle fra carriera e viaggi istituzionali dell’attuale presidente del Senato e carriera e concerti del figlio Alvise, direttore d’orchestra: “Oggi Casellati rientra da un viaggio in Colombia con una doppia tappa, la capitale Bogotà e poi Cartagena” e ha “consegnato l’onorificenza di commendatore della Stella d’Italia a Julia Salvi, fondatrice e direttrice del Festival musicale di Cartagena”. Per il Fatto , “Salvi ha meritato la Stella d’Italia anche perché ha manifestato lungimiranza artistica con l’invito al Festival del maestro Alvise Casellati, che s’è esibito lo scorso gennaio in plaza de San Pedro Claver a Cartagena”. Una ulteriore coicidenza si ebbe per il concerto del figlio a New York, dove lei, in viaggio istituzionale, ebbe la fortuna di beneficiare del pomeriggio libero per andare ad ascoltarlo (non a spese nostre, era lì per rappresentare l’Italia o avvisare che esiste ancora).
CHIACCHIERE E MAZZETTE
Ma queste, come vedete, sono chiacchiere su coincidenze, su fatti veri, ma non illegali; forse uno un po’ pignolo avrebbe evitato per non alimentare ciu-ciu-ciù, ma ognuno si regola come vuole.
Resta la sfera sessuale. E anche lì, cosa possiamo immaginare che lei sappia e noi no? Forse, il presunto finanziatore occulto, o il/la tramite, o qualcuno dei/delle tramiti, o il presunto percettore o il/la tramite del percettore o dei percettori è pedofilo? Non può essere questo, perché la pedofilia è reato e la presidente, che è pure avvocato, non tacerebbe una tal porcheria. Per dire: se all’epoca di Ruby, avesse saputo che la ragazza, minorenne, nipote o no di Mubarack, era davvero stata a letto con B. (come sostengono altre frequentatrici delle cene eleganti), non si sarebbe resa complice; su questo dubito si possa dubitare e malignare su sei milioni di euro di regalo è pettegolezzo e persino calunnioso: sarebbe come supporre che B. si portava a letto tutti quelli a cui regalava sei milioni. E quanto doveva essere grande questo letto?! (Oltre il conto in banca, sio capisce).
Quindi, questo cavolo di pettegolezzo che impedisce al Senato di parlar di presunti finanziamenti russi alla Lega, deve riguardare la sfera sessuale, ma senza arrivare al reato. Ma che, niente niente, il presunto tramite ha fatto cornuto il presunto percettore? E lui se n’è accorto? O la presunta tramite è una presunta zoccola e va a letto con presunti percettori e presunti finanziatori e pure presunti altri tramiti e magari “tramitesse”, perché non guarda in faccia a nessuno, ma guarda altrove e ci cala pure le mani? (Solo che se va a letto con tutti questi, non è presunta zoccola: è proprio zoccola; almeno nel gergo machista, perché potrebbe essere solo molto libera e generosa e far del suo meglio perché chi fa l’amore allontana la guerra, il che non la candiderebbe alla santità, ma un pensierino sul Nobel per la pace ci sta).
Oppure il presunto finanziatore e il presunto tramite hanno una relazione omosessuale con il presunto percettore e le loro mogli non lo sanno; a meno che non sia, invece…
SPETTEGOLIAMO PURE, POI, IL SENATO FACCIA IL SENATO!
Preside’, dai! Diccelo. A noi ci piace tanto spettegolare. Dai, se ce lo dici pur’anche a noi, parola che non lo diciamo a nessuno, a parte i social.
A proposito: poi, però, esauriti i pettegolezzi, facciamo che i senatori possano discutere di una indagine della magistratura su presunti finanziamenti illeciti, tramite tangenti petrolifere, a un partito di governo, da parte di un Paese straniero?
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