La fuga: dinanzi a dati, domande vere, non addomesticate, i ladri di diritti e verità sono scappati. Quando il cronista chiede a Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, che fine hanno fatto i documenti sullo scippo progettato a danno del Sud (e ordinati da lui quando era presidente della Commissione parlamentare che avrebbe dovuto garantire uguali diritti a tutti e invece li rubava ai meridionali), lui farfuglia, scappa, cambia direzione, accelera, sparisce. China il capo e gira la faccia, come per non farsi riconoscere. Conservate nella memoria e in cima alle vostre pagine social quell’immagine: è la sintesi di un delitto e di una ammissione di colpa.
Quando, dopo le solite puttanate razziste sugli amministratori del Nord più onesti, per definizione e sé-dicenti, l’intervistatore elenca i nomi di quelli lombardi e veneti incarcerati per mazzette, furti, appalti truccati, l’ex presidente della Lombardia Roberto Maroni, che vide il suo vice finire in galera (e lui stesso ha qualche problemino…) si alza e fugge. Conservate l’immagine nella memoria e sulle vostre pagine social: dice di che gente si sta parlando, il loro livello, e dice che hanno coscienza di quel che hanno fatto.
E l’incredibile Luigi Marattin, nato a Napoli, ex-Pd ora Italia Viva, già consigliere economico di Renzi, e presidente della Commissione tecnica sui fabbisogni standard, indistinguibile dal peggior leghista, quando i meridionali venivano derubati di risorse e diritti, che dice: «I 35 euro in meno a un campano serve a riconoscere paradossalmente il fatto che la spesa storica è stata più bassa»! Per capirci, il cotale dice che per “far riconoscere” che i terroni sono stati fottuti dallo Stato, tramite i partiti (tutti), li fottiamo di nuovo. Metti che poi uno non se ne accorge, se smetti di derubarlo…
La Lega porta la nomina, ma tutti i partiti sono al servizio del potere nordico, con uso massiccio di ascari del Sud (il Pd manda i dirigenti del Nord a capeggiare almeno la metà delle liste elettorali al Sud; la Lega lascia fare il lavoro sporco agli indigeni, poi invia i commissari in tutte le regioni meridionali, ad amministrare le colonie).
Si possono scrivere molte cose della puntata di “Report” su come il Sud è depredato, ma dopo il successo di libri meridionalisti su cui nessuno avrebbe scommesso un soldo; dopo il dilagare sul web di verità storiche e contemporanee taciute dalla macchina nazionale della comunicazione (inclusa, e anzi in prima fila, quella di Stato); dopo l’ottima trasmissione di Riccardo Iacona; la puntata di “Report” sdogana gli ultimi dubbi: l’informazione sui furti di risorse e diritti ai danni dei meridionali, da parte dello Stato, tramite i partiti “nazionali” complici del potere politico ed economico del Nord (tutti, e inclusi, ripeto, i rappresentanti del Sud), è uscita dalle catacombe dei “sudisti” (lo dicono in termini dispregiativi), dei neoborbonici (dispregiativo, ovvio), eccetera. Non è più roba da lamentela terronica e “rimboccatevi le maniche“.
Quindi, è fatta? No, ovvio. Ora dobbiamo temere l’uso di questa informazione, da parte di chi si è scoperto alfiere dei diritti negati al Sud qualche minuto fa (e può succedere, non è una corsa a chi arriva prima), ma per renderla ancora una volta funzionale, però “da Sud ribelle (quasi…)”, ai soliti interessi. Non dimentichiamo il piano dei primi anni Novanta, concertato fra Lega e mafia, per la creazione di “leghe” meridionali apparentemente contro quella Nord, di fatto al suo servizio (l’ideologo razzista Gianfranco Miglio scese a Catania per incontrare il latitante boss Nitto Santapaola).
Ora diventa persino più difficile gestire e analizzare l’informazione, però parliamo di qualcosa che non c’era e adesso c’è, che è poca, ma cresce e può dilagare da un momento all’altro; se lo fa nella direzione sbagliata, sarà difficile correggerla. Un problema. E finalmente il problema è questo!
Fatemelo ripetere: vederli, quei prepotenti e ladri di equità, fuggire dinanzi a una domanda, alla loro colpa, alla vergogna… Tante volte ti chiedi “ma chi me lo fa fare!”; ecco quella può essere una risposta. Ne vale la pena.
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11 Comments
Sandro
Fantastico commento e spiegazione più che razionale. Bravo 110 e Lode
Pino Aprile
grazie
Pasquale Ditaranto
Ne vale la pena. Forza Pino, non so’ quando ma c’è la faremo. Per i nostri figli!!
Pino Aprile
insieme
Gustavo Fortunato Cecchini
Condivido le tue parole e quello che faccio anch’io su Fb, cercare di diffondere la conoscenza che abbia qualche valore di riferimento.
Pino Aprile
ognuno come può
Franco Criffo
Che bravo Pino,
hai scritto tutto ciò che passa nella mia mente.
Felice di averti letto.
Grazie
Franco Criffo
Che bravo Pino!
hai scritto tutto ciò che passa per la mia mente.
Grazie
Pino Aprile
fotografato la mente e… ho copiato!
Francesco Failla
Continua Pino. Facci rispettare da questi nordisti. Franco Failla
Pino Aprile
ognuno come può…