Lo hanno fatto: alla Camera dei deputati (e prima al Senato) le truppe cammellate terroniche dei colonizzatori padani hanno approvato l’Autonomia differenziata che, per il Sud, sancisce a norma di legge la condizione di “colonia interna”, ovvero un’area di minori diritti costituzionali per chi vi risiede. Tutto sommato, è solo il riconoscimento ufficiale di quanto si fa ed è da 163 anni, con l’unificazione d’Italia, tramite invasione, sterminio, saccheggio e riduzione dei meridionali alla minorità, quale ragione ed economia di Stato.
È come se l’apartheid in Sud Africa fosse stata votata dai neri; le catene dagli schiavi in Alabama e Louisiana; l’eliminazione nei forni dagli ebrei, nei campi di sterminio (ad accompagnarli a morte erano alcuni di loro, i kapò: al Sud, li avrebbero eletti “democraticamente”, come i proni terroni al volere padano in parlamento).
Quando l’Italia fu unificata a mano armata, con un genocidio (la cifra delle vittime meridionali oscilla da oltre mezzo milione a poco più di un milione: i documenti sono stati quasi tutti distrutti), il saccheggio delle risorse, la distruzione delle fabbriche, il furto dei macchinari, dell’oro nelle banche, dei beni delle regge, delle congregazioni religiose e la riduzione del Sud a colonia interna, non esisteva una “Questione meridionale” (nonostante venga insegnato il contrario per cancellare una colpa: si leggano almeno John Anthony Davis, o Vittorio Daniele e Paolo Malanima).
Il divario Nord-Sud fu costruito con la sottrazione delle risorse al Sud (sui meridionali fu posta pure la tassa aggiuntiva per far loro pagare le spese della guerra che avevano subito), attraverso la “spesa storica”, ovvero concentrare tutti gli investimenti pubblici, o quasi tutti, in poche regioni di cui si volle l’arricchimento, a danno di altre che vennero impoverite. La cosa è documentata dai primi anni (Giustino Fortunato, Francesco Saverio Nitti, Gaetano Salvemini, Guido Dorso, Ettore Ciccotti, Antonio Gramsci…), sino a oggi (Nicola Zitara, Gianfranco Viesti, Adriano Giannola, Pietro Busetta, la Svimez, l’Ufficio parlamentare del Bilancio e una sfilza infinita di enti e istituti di ricerca).
L’Autonomia differenziata serve solo a rendere costituzionale, “legale”, questa disparità, perché il Nord è ormai allo sbando e si sta vendendo tutto, persino le squadre di calcio (l’anima al diavolo, ormai, da quel dì…).
Quello che disorienta è come cavolo possano consentire dei parlamentari del Sud! Certo, ci sono i soliti venduti, gli scappati di casa che non erano adatti manco a fare i bidelli e si ritrovano in parlamento, pagati come dirigenti d’azienda, altri addirittura in buona fede, convinti che il suicidio del mezzogiorno sia la soluzione. Ma tutto ciò detto, ci sono quegli altri che sanno, capiscono, e agiscono al contrario di quanto sanno e capiscono. Direbbe De André: “il tipo strano, quello che ha venduto, per tremila lire, sua madre a un nano”.
Contro il Sud, a favore dell’Autonomia differenziata, però, hanno votato tutti, ma proprio tutti i parlamentari terroni delle truppe cammellate. E quando la maggioranza era di centrosinistra, la situazione, salvo pochissimi (due o tre), era la stessa; e con i cinquestelle fu uguale, tranne poco più di una mezza dozzina. Adesso i partiti di opposizione, rinsaviti, sono contro: meglio tardi che mai.
Ma nessuno di loro è innocente: la testa d’ariete per sfondare la diga dei diritti costituzionali uguali per tutti sono stati Lega e Pd (dalla riforma del Titolo V nel 2001 alla prepotente azione dei tre moschettieri “differenziarii”: i presidenti leghisti di Lombardia e Veneto, Fontana e Zaia, e quello Pd dell’Emilia Romagna, Bonaccini).
nel governo Lega-Cinquestelle, furono i barbari padani a pretendere nel programma l’Autonomia differenziata; con il successivo Cinquestelle-Pd furono i primi, per non perdere voti al Nord (non servì a niente, ma li persero a Sud); con il governo Draghi, tutti a favore, da Lega a Leu, perché nel programma. Solo Fratelli d’Italia, che era all’opposizione, era contro. Ma andati al potere, anche “i patrioti” (dei miei stivali o delle ciabatte, fatte voi) si sono schierati per la Secessione dei ricchi che sta facendo crescere la voglia di secessione dei poveri.
Tutti lordi di Autonomia differenziata. Forse per convenienza sottovalutata, forse non avevano capito. Come vi pare, ma adesso è fatta. Così si giunse alla prima e alla seconda guerra mondiale. E forse così stiamo rischiando la terza.
Da adolescente non riuscivo a capire come fosse stato possibile che il fascismo, il nazismo, lo stalinismo avessero potuto avere tanto consenso, nonostante violenze, oppressione, stragi e guerre. Non capivo, più avanti con l’età e le amare scoperte della storia, come i migliori intellettuali del Sud, nel 1799, avessero potuto sterminare la propria gente e consegnare il proprio Paese all’esercito di occupazione francese che, per derubarlo di tutto, fece decine di migliaia di vittime; e come nel 1860-61 avessero fatto altrettanto per darlo ai Savoia; e come italiani e persino ebrei vendessero alle SS i loro vicini di casa (se ricordo bene: 5 mila lire ogni uomo, 3 mila ogni donna e mille ogni bambino), che venivano poi torturati e inceneriti nei campi di sterminio; non capivo come avessero potuto ventimila italiani fare un corpo “nazionale” delle SS, per consegnare ai forni e ai carnefici altri italiani.
Ora lo so: basta degradare la qualità umana delle azioni ogni giorno un po’ più di ieri. Sino ai coglioni che fanno il saluto della Decima Mas, che operò (quale truppa coloniale tedesca in terra italiana) al servizio del nazismo.
Io non parlo di idee. Ho le mie, certo e sono pronto a confrontarle con quelle di chiunque altro. Ma non mi frega niente delle idee: sono le azioni che qualificano gli uomini, non quel che pensano. Ci furono funzionari fascisti, come Giorgio Perlasca, che salvarono migliaia di ebrei dai campi di sterminio e la pagarono con la morte: credete che le loro idee contassero qualcosa per le persone che da loro ebbero la vita?
La qualità delle idee non si misura dall’altezza delle cataste di cadaveri che producono, come i cristiani alle Crociate, l’Islam a Otranto o nei Balcani, i bianchi in America del Nord e del Sud, il nazismo o il comunismo totalitario, la rivoluzione francese o il Risorgimento e il genocidio subito dagli ebrei non può giustificare quello dei palestinesi a opera degli israeliani.
Non ho la levatura mentale per vedere le idee oltre i cadaveri. E vedere le prime più importanti di quelle vite. Io vedo i cadaveri, il dolore delle vittime, delle persone che sono state private del loro amore. Vedo esseri umani che muoiono a decine di migliaia nel Canale di Sicilia e una donna con una pietra al posto del cuore, purtroppo a capo del governo italiano, dire di loro: «Seeee…, poveri cristi!».
L’Autonomia differenziata accresce i dolori, le ingiustizie genera violenza. Oltre un certo livello, le disuguaglianze (è storicamente dimostrato) vengono abbattute con scorrimento di sangue. Non ci pensano che possa succedere. Per questo poi succede. E quando accade è ormai tardi.
Ora bisogna battersi più di prima contro questa scellerata legge. Si può cominciare con il boicottaggio di prodotti-simbolo delle regioni rapinatrici: il prosecco del Veneto, il gorgonzola della Lombardia, il parmigiano dell’Emilia Romagna (e mica ce lo siamo dimenticato che, mentre in Sardegna i produttori di pecorino vedevano andare all’asta le loro aziende e si suicidavano, con i soldi pubblici destinati al Mezzogiorno, si acquistavano centomila forme di parmigiano per non farne calare il prezzo. Delinquenti!).
Se patria è quella in cui non si subisce o si impone discriminazione, per i meridionali questa Italia non è patria. Quindi, l’obiettivo per i meridionali, da oggi, è la secessione. Perché, se non si può stare alla pari, allora meglio da soli. Chissà se la Cina è disposta a finanziare nel Mezzogiorno, in cambio di concessioni a 49-99 anni, la costruzione delle ferrovie che, anche con i nostri soldi, hanno fatto solo al Nord, dell’alta velocità, idem; delle autostrade, pure; degli aeroporti, anche; dei Centri di ricerca, uguale; e se useranno i nostri porti per l’approdo delle loro navi mercantili, invece di quelli di Genova e Trieste imposti dai governi “nazionali” italiani, con l’esclusione di tutti quelli del Sud, clamorosamente migliori e più vicini alle rotte.
E gli ascari terroni che hanno votato la porcheria in parlamento (o quali presidenti di Regione), li regaleremo come camerieri dei padroni padani (il ruolo della servitù).
Noi ci siamo rotti i coglioni di questa gentaglia del Nord e del Sud.
22 Comments
Salvatore Leinardi
Pino finalmente hai innalzato il vessillo della separazione. Non abbassarlo più. La via del compromesso è definitivamente chiusa. Io ne ero convinto da quando lessi “Terroni” e tutti i tuoi libri a seguire. Non mollare dobbiamo scendere in piazza da soli, anche se in pochi, ma determinati. Ci vuol tempo ma non abbiamo altra scelta. Non c’è l’hanno data ed è meglio così
Pino Aprile
Nello statuto del Movimento per l’Equità territoriale è scritto: se non alla pari, allora da soli. Intanto si può cominciare, ognuno di noi, esortando al boicottaggio dei prodotti-simbolo delle regioni rapinatrici (prosecco, parmigiano, gorgonzola): ognu dovrebbe farlo dai suoi contatti, siti social, in modo da rendere la cosa virale
Salvatore leonardi
Pino il boicottaggio va organizzato. Se ben fatto può essere l’inizio della loro fine.a non basta. E’ assolutamente necessario battersi per avere le sedi legali delle società nel Mezzogiorno o in subordine po’ estendere con legge dello stato che i ricavi delle aziende nazionali debbano essere tassati e versati nelle regioni/comuni dive tali ricavi vengono prodotti. Si parte da qui. Compirli dive fa male, nelle loro tasche
Pino Aprile
Esatto, ma si comincia come si può: per esempio, ognuno scrive sui suoi contatti social che aderisce ai boicottaggio dei prodotti-simbolo delle regioni rapinatrici (prosecco, parmigiano, gorgonzola), in modo che la cosa divenga virale
Ciro
Fate la lista di tutti i prodotti meridionali.
Nei supermercati non si vede nemmeno l’ombra 😔
Pino Aprile
è una cosa che si sta preparando e non è affatto facile, come pure parrebbe. Intanto, ognuno di noi può essere motore del boicottaggio, scrivendo sui suoi contatti social che aderisce ai boicottaggio dei prodotti-simbolo delle regioni rapinatrici (prosecco, parmigiano, gorgonzola), in modo che la cosa divenga virale. E alcuni stanno organizzando gruppi di vendita dei prodotti del Sud e veri e propri supermercati “terroni”.
Angelo
Pino..ora e’ arrivato il momento delle decisioni drastiche.. uniamo il sud in un’ unica regione , area di sviluppo, cultura e benessere: sviluppiamo e coltiviamo le nostre potenzialità affinché tutti noi e le nuove generazioni possano dire sempre con orgoglio ” io sono del sud e ne sono orgoglioso”!
Pino Aprile
ma intanto si può cominciare come possibile da subito: per esempio, ognuno scrive sui suoi contatti social che aderisce ai boicottaggio dei prodotti-simbolo delle regioni rapinatrici (prosecco, parmigiano, gorgonzola), in modo che la cosa divenga virale
Robert
A questo punto e se questa legge andrà n porto definitivamente il SUD deve diventare nazione; non ha nessun senso logico appartenere ad uno stato che da una parte gli vende beni e merci e dall’altra se ne fotte di infrastrutture e servizi e quel poco che il sud produce serve per arricchire ulteriormente il nord. Con una nazione si possono mettere dazi sulle merci del nord, si possono fare nuove leggi sullo sfruttamento del petrolio nel potentino si possono creare tante centrali di produzione di energia elettrica da fonti alternative così da farsi pagare l’energia dalle regioni del nord. Si possono riscrivere rotte commerciali e accordi internazionali . Si può liberalizzare l’accesso alle università di medicina con tasse accessibili per tutti (al nord si fottono 20000 euro a famiglia) si possono fare politiche nuove per l’ordine pubblico. Insomma il lavoro da fare c’è e ho anche tante idee. Se ne andassero a questo punto.
Pino Aprile
Questo alla lunga, intanto si comincia come si può: per esempio, ognuno scrive sui suoi contatti social che aderisce ai boicottaggio dei prodotti-simbolo delle regioni rapinatrici (prosecco, parmigiano, gorgonzola), in modo che la cosa divenga virale
leonardo martella
vorrei invitarti a Corsano in Provincia di Lecce per un incontro su autonomia e sud
Pino Aprile
Ciao, scrivimi a
pinoaprile2@gmail.com
grazie a te
Ermanno Scotto
Pino, bisogna raccogliere firme , ribellarsi e far sentire la voce di tutti i comitati i gruppi le associazioni pro- SUD. L unione di tutti i movimenti pro-SUD fa la forza e la forza puo’ fare anche paura a chi se ne sta approffittando della nostra disunione e ci ha messo i piedi in testa e l anello al naso…..
Pino Aprile
Ci si prova, ma intanto si comincia come si può: per esempio, ognuno scrive sui suoi contatti social che aderisce ai boicottaggio dei prodotti-simbolo delle regioni rapinatrici (prosecco, parmigiano, gorgonzola), in modo che la cosa divenga virale
Vincenzo
Perfetto per ieri e per l’oggi .
La tua “forza” culturale per la nuova Italia Repubblica Mediterranea?
Pino Aprile
Progetti a lunga scadenza…intanto si comincia come si può: per esempio, ognuno scrive sui suoi contatti social che aderisce ai boicottaggio dei prodotti-simbolo delle regioni rapinatrici (prosecco, parmigiano, gorgonzola), in modo che la cosa divenga virale
Raffaele Scazzariello
Sto impostando un pamphlet sulla Nuova Italia, ovvero il Sud separato. Restiamo in contatto, magari le manderò qualcosa man mano che la scrivo per avere suoi commenti. Saluti
Pino Aprile
D’accordo. Ciao
Grazia
Io sono per la secessione . Se in un Paese non possiamo avere uguali diritti ma tutti paghiamo lo stesso le tasse , per vivere in un territorio mancante di ogni forma di servizi , vedi la sanità , le scuole i trasporti ..meglio soli !!? Sono le tue parole Pino ed io le condivido in pieno !!!
Pino Aprile
Nello statuto del Movimento per l’Equità territoriale è scritto: se non alla pari, allora da soli
Massimo
NON FATEVI MAI INGANNARE. IL VERO SUDISTA INDIPENDENTISTA BORBONICO NON USA MAI LA PAROLA “SECESSIONE” O “SEPARAZIONE”, MA SOLO “INDIPENDENZA DELLE DUE SICILIE”. Chi scrive secessione lo fa per minacciare il riconosciuto STATO italiano a concedergli l’ennesima elemosina per stare tutti Uniti nel Tricolore. Chi ha radici ideologiche di Destra o Sinistra riconoscerà sempre come Patria l’italia tricolorata.
Pino Aprile
Mannaggia, eravmo convinti di essere riusciti a ingannare… E niente, siamo stati scoperti